DL Rilancio le risposte ai quesiti del nostro webinar

Ringraziando ancora per la partecipazione alla nostra diretta riportiamo le risposte ai quesiti di maggior interesse:

  • Per chi ha iniziato la cassa integrazione il 23 di Febbraio le 9 settimane più le 5 previste dal DL rilancio scadono al 1 Giugno, cosa possiamo fare?

Premesso che nutriamo speranze rispetto al fatto che in sede di conversione del DL, diano la possibilità  di poter usufruire anche delle ulteriori 4 settimane in modo continuativo, quantomeno aggiungendo alcuni settori a quelli oggi previsti (turismo, fiere e congressi, parchi divertimento, spettacoli dal vivo e sale cinematografiche), essendo la suddivisione effettuata per monitorare le risorse economiche, le soluzioni possono essere: 1) richiesta ammortizzatori sociali ordinari per calamità naturali, per chi ha più di 5 dipendenti (domanda da fare entro il 15 Giugno); 2) programmazione della settimana lavorativa a giorni, alterni visto che anche un’ora di un dipendente consuma una giornata di cassa pensare a giorni di produzione pieni e altri di chiusura assoluta può allungare il periodo; 3)  anticipi ferie o permessi (importo massimo pari al TFR per garanzia)  4) accordi singoli con i dipendenti per riduzione di orario o aspettativa (serve il loro consenso), 5) licenziamenti per giusta causa; 6) appellarsi all’impossibilità della prestazione e quindi alla non corresponsione della retribuzione (quest’ultima per i settori chiusi obbligatoriamente per legge).

  • Abbiamo sentito parlare di possibilità di riduzione di orario con pagamento di formazione finanziata, è vero? da chi verrà gestita?

Si c’e’ un’alternativa alla cassa integrazione, se durante la fase 2 un’azienda è in grado di assicurare occupazione solo ad alcuni dipendenti o per una parte dell’orario di lavoro, può promuovere un accordo sindacale affinchè le  ore non proficuamente utilizzabili siano destinate ad attività formativa e non in altre forme di sostegno al reddito. Le ore dedicate alla formazione sono remunerate con oneri, comprensivi dei relativi contributi previdenziali e assistenziali, a carico di un apposito Fondo nuove competenze, costituito presso l’Agenzia nazionale delle politiche attive del lavoro (Anpal). Serve però un decreto.

  • Se la mia attività non ha entrate perché completamente chiusa e non riesco a pagare maternità, congedi, permessi 104 etc, come posso fare?

L’Inps con il messaggio 14 Maggio 2020, n. 1985 ha reso noto le istruzioni circa la possibilità del pagamento diretto delle prestazioni di maternità, disabilità e Assegni familiari a seguito del mancato pagamento effettuato dal datore di lavoro a causa dell’emergenza Covid, in sintesi il lavoratore manda un raccomandata al datore di lavoro diffidandolo ad anticipare la prestazione, decorso invano il periodo di 30 giorni l’Inps provvede a pagare direttamente le prestazioni.

  • Visto il divieto di licenziamento per motivi oggettivi fino al 17/08, ci sono dei licenziamenti che si possono effettuare?

Per motivi disciplinari, per superamento periodo di comporto, per mancato superamento periodo di prova, per raggiunta età pensionabile, risoluzione al termine del periodo di apprendistato, dirigenti e domestici. Per chi avesse “staccato” licenziamenti per motivi oggettivi dal 23/02 al 17/03 è prevista la possibilità di ripristinare i rapporti attivando la Cassa integrazione senza conseguenze giuridiche

  •  E’ verso che i rinnovi dei contratti a termine di durata superiore ai 12 mesi possono essere fatti senza apporre la causale?

Per i contratti a termine che erano in essere al 23/02/2020 è possibile fare proroghe oltre i 12 mesi e/o rinnovi senza apporre la causale con durata del contratto massima fino al 30/08/2020. Rimangono invece in vigore le 4 proroghe massime e la durata fino a 24 mesi.

  • Per quanto riguarda il rimborso dell’affitto, vale per tutti o è ancora limitato alla categoria C1, in questo caso noi che siamo C2 non possiamo richiedere alcun rimborso?

Il riferimento alla categoria catastale è stato eliminato nella versione del credito d’imposta per i canoni di locazione del “Decreto Rilancio”, nel quale viene fatto un più generico riferimento agli immobili ad uso non abitativo destinati allo svolgimento dell’attività industriale, commerciale, artigianale, agricola, di interesse turistico o all’esercizio abituale e professionale dell’attività di lavoro autonomo. Tuttavia, viene introdotto il paletto del fatturato, che deve essere diminuito di almeno il 50% rispetto al mese di riferimento del 2019. (per ora mesi di Marzo, Aprile, Maggio)

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Giordano Boffelli Consulente per Imprese

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